Comunicazione, Educazione, Recensione

Complessità del cervello, complessità del linguaggio

Oggi, vi parlo di un libro che è stato molto utile nel mio lavoro in casa famiglia perché Paul Watzlawick, con il suo libro Il linguaggio del cambiamento (Feltrinelli, 2017), mi ha guidato ad entrare ancora di più nelle dinamiche complesse dell’essere umano. Mi ha aiutato a capire che le persone che abbiamo di fronte (noi compresi) sono frutto di una complessità che potremmo definire “organica”: esempio è la divisione delle funzioni e dei linguaggi propri dei due emisferi del cervello umano, destro e sinistro. Certo, il testo si sofferma su pratiche terapeutiche (per esempio ipnosi, accesso ad uno dei due emisferi), tuttavia, mi sono soffermato sulle cose che potrebbero interessarmi ed essere utili per capire la complessità del cervello umano.

Tornando al tema di questo articolo, queste due parti del cervello hanno delle vere e proprie funzioni differenti. A quello sinistro corrisponde la traduzione della percezione del mondo (rappresentazioni logiche, semantiche e fonetiche) e la comunicazione con la realtà in base a queste percezioni. Dunque, fanno parte di questo emisfero tutte le funzioni che hanno a che fare con la lingua (grammatica sintassi, semantica) ed è per questo che viene chiamato emisfero verbale (pag. 28).

L’emisfero destro, invece, è sviluppato per cogliere nella loro totalità contesti, tipi, configurazioni e strutture complesse. Sono di competenza della metà destra del cervello la costruzione delle classi logiche ed è per questo motivo che il linguaggio di questo emisfero è arcaico e non sviluppato. Senza entrare troppo nello specifico vorrei soffermarmi sulle forme linguistiche proprie dell’emisfero destro perché riconoscerle può essermi di valido aiuto nel mio lavoro di educatore (e di consulente se lo diventerò) ed è per questo motivo che in questa relazione mi soffermerò sulle forme linguistiche inerenti a questa parte del cervello, forme linguistiche che ho trovato aderenti al modo di esprimersi dei bambini (e ragazzi) ospiti nella casa famiglia dove lavoro.

Appartengono all’emisfero destro le forme linguistiche immaginose, cioè quelle che usano le immagini per il racconto. Fanno parte di questo insieme il linguaggio del sogno e la sua traduzione in letteratura ma può essere utilizzato anche in campo medico facendo immaginare la parte malata ad un paziente. Inoltre, non è anche il linguaggio che utilizziamo maggiormente quando facciamo un rilassamento? Poesia e utilizzo delle metafore sono aspetti non secondari di questa forma dialettica che, tuttavia, manca di negazione. Essendo una forma linguistica immaginosa, non si può rappresentare una cosa che non c’è ed è per questo motivo che nel mio lavoro risulta più funzionale dire ad un ragazzo “ricorda di prendere lo zaino”, anziché “non dimenticare di prendere lo zaino”.

Un’altra proprietà del linguaggio dell’emisfero destro è la pars pro toto che è “una proprietà delle totalità che parti di esse possano stare per il tutto” (pag. 73); quella che da un particolare ci fa ricostruire tutto l’insieme che rappresenta. Questa proprietà è utile quando la comprensione di un tutto organico diviene difficile e si vogliono affrontare grossi problemi non tenendone presente la complessità e scartando l’opzione di affrontare una piccola parte di questi.

Un altro strumento linguistico che riesce a trasmettere un’informazione con immediatezza è l’aforisma che è “una sentenza in prosa concisa, spesso formulata con efficacia, in sé conchiusa” (pag. 78). Forme particolari di aforismi sono il chiasma, che consiste in una forma retorica che incrocia due coppie di parole, e l’eufemismo che consiste “nella sostituzione di un’espressione che potrebbe offendere o suggerire qualche cosa sgradevole con un’espressione gradevole” (pag. 82).

In questa sede sono state descritte le forme linguistiche tipiche dell’emisfero destro, sono forme che mi sono d’aiuto nel mio lavoro, riconoscere un linguaggio arcaico è un ottimo metodo per entrare ancora di più in contatto con quello che un bambino vuole dirmi sul serio e farmi capire con più chiarezza quando ho bisogno di comunicare qualcosa di importante e complicato al minore che ho di fronte.

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